Giornata Nazionale dedicata a Dante Alighieri: il “Dantedì”
In occasione del 700° anniversario dalla morte di Dante Alighieri nel prossimo 2021, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, ha istituito per il 25 marzo, giorno riconosciuto dagli studiosi come possibile inizio del viaggio ultraterreno narrato nella Divina Commedia, il cosiddetto “Dantedì”, ovverosia la giornata nazionale dedicata alla figura del Sommo Poeta.
Facendo eco a questa importante iniziativa ed incoraggiata dal particolare entusiasmo suscitato dalla Lectura Dantis del Canto XI del Paradiso, a cura del Prof. Giovanni Leuzzi, tenutasi lo scorso 15 dicembre presso la Chiesa dello Spirito Santo in Galatina, la Fondazione “La Cometa – Onlus” ha organizzato e promosso un ciclo strutturato di lettura, parafrasi e commento dei Canti della “Divina Commedia”, fissato per l’ultimo sabato di ogni mese, con decorrenza dal 28 marzo 2020.
Purtroppo, per ragioni di evidenza pubblica dettate dalla crescente quanto preoccupante emergenza del virus Covid-19, la Fondazione è stata costretta a posticipare l’inizio del citato percorso culturale a data da destinarsi, ma nulla vieta di rendere brevemente onore al fondamentale contributo prestato da Dante Alighieri nella formazione dell’identità di un intero Paese, di una Nazione ma, prima ancora, dell’Italia intesa in termini di Civiltà.
In tal senso, l’Italia rappresenta l’unico paese al mondo a non essere stata fondato da un condottiero, quali Garibaldi o Camillo Benso Conte di Cavour, bensì da un poeta, da un Sommo Poeta, identificato nella carismatica figura di Dante Alighieri, in quanto è a lui che dobbiamo la capacità di aver conferito alla lingua italiana l’elemento forgiante della nostra nazione.
A Dante si deve il particolare merito di edificare il concetto di civiltà non solo sulla storia e sulla geografia, ma anche e soprattutto sul pensiero, sull’eccellenza e sul genio, caratteristiche che rendono libero ogni essere umano, ritenendo che l’Italia sia una nazione sorta non con la forza delle armi, ma attraverso l’arte, la poesia e una lunga tradizione culturale.
Non solo, in quanto il Sommo Poeta pone a fondamento della società, e in particolar modo degli uomini, il concetto di fede e di amore: nella Divina Commedia, Dante descrive minuziosamente il cammino della fede, passando dall’insicurezza e dal timore rappresentato dalla “selva selvaggia e aspra e forte” alla certezza e alla beatitudine del Paradiso, che si conclude con “l’amor che move il sole e l’altre stelle”.
Concetto, quest’ultimo, ripreso anche da Papa Benedetto XVI per spiegare il significato profondo della sua Enciclica “Deus Caritas Est”: il Pontefice, partendo dalla consapevole visione di Dante della trinità e, al centro di essa, della figura di Cristo, afferma che il poeta “(…) finisce davanti a quella Luce perenne che è Dio stesso, davanti a quella Luce che al contempo è l’amor che move il sole e l’altre stelle (…)”.
I temi accennati, unitamente a molti altri, a parere dello scrivente, necessitano, però, di una trattazione dedicata, di essere analizzati e commentati con maggiore oculatezza e dovizia di particolari, per i quali, obiettivamente, non si possiedono le opportune conoscenze.
Infatti, sarebbe davvero arduo se non impossibile descrivere la magnificenza e la grandezza di Dante Alighieri in pochi semplici passaggi, ma la Fondazione ha ritenuto doveroso, in conformità con l’oggetto e le finalità del proprio Statuto, muovere una breve riflessione, prendendo proprio spunto dalla programmata “Giornata di Dante”, fiduciosi di portare a compimento il menzionato progetto di Lectura Dantis, non appena l’emergenza causata dal Coronavirus ci consentirà di “riveder le stelle”.
La Fondazione